statistiche

martedì 18 aprile 2023

IN MEMORIA DI LUIS SEPULVEDA

 

immagine
In memoria di Luis Sepulveda, uno di noi. Luis, ti ho voluto bene come un fratello maggiore che incontri lungo la vita, uno che con una parola esprime il dolore del mondo e la sua memoria. Ti lascio con la straordinaria testimonianza che mi avevi donato nel mio libro "Una generazione scomparsa, i mondiali in Argentina del 1978". Ciao Luis Sepúlveda Luis Sepúlveda è scrittore, poeta, sceneggiatore, regista e molto altro ancora. Soprattutto è una persona che lavora da sempre sulla memoria viva. Sepúlveda lascia il Cile dopo il colpo di Stato dell’11 settembre 1973 del generale Augusto Pinochet. Poi viaggia in America Latina e nel resto del mondo, anche al seguito degli equipaggi delle navi di Greenpeace. Sepúlveda conquista la scena letteraria con Il vecchio che leggeva romanzi d’amore, uscito in Spagna nel 1989 e in Italia nel 1993. Da allora non si è più fermato: pubblica numerosi romanzi, raccolte di libri di viaggio e di racconti, tra i quali Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare, uno dei libri più letti degli ultimi anni. È molto apprezzato dai lettori italiani. Risiede in Spagna, nelle Asturie. Luis, tu hai fatto parte per pochi mesi del Gap, il gruppo scelto per difendere il presidente cileno Salvador Allende. Cosa ricordi di quelle straordinarie persone che sono state accanto ad Allende fino alla fine, nelle ore del golpe di Pinochet e dell’attacco al palazzo della Moneda? «Di tutti coloro che hanno avuto l’onore di appartenere al Gap ho un ricordo pieno di emozione e di orgoglio. Eravamo molto giovani quando abbiamo accettato la missione di garantire la sicurezza del presidente Allende. In molti eravamo studenti e lavoratori, militanti dei giovani socialisti. A volte, ci riuniamo per celebrare anche i nostri ideali. La vita è proseguita, abbiamo figli, nipoti e ci unisce la stessa convinzione di quegli anni: la certezza che, se dovessimo tornare nel 1970, faremmo esatta- mente le stesse scelte. L’anno scorso in un ospedale di Cuba è morto “Eladio”, uno dei 16 Gap che hanno combattuto al fianco di Allende a La Moneda. È morto a Cuba, perché il Cile non aveva mezzi per le cure mediche, perché la sanità cilena è privata. Ogni anno, “Eladio” ci organizzava la visita al mausoleo di Allende, e alla fossa comune dove si trovano molti dei nostri coetanei. L’unico ricordo di quei giorni è l’orgoglio del valore dei miei colleghi, della loro fedeltà e coerenza, che manteniamo ancora, come tributo alla memoria di Allende». La storia della loro morte terribile è approdata anche nelle aule giudiziarie italiane. Uno dei responsabili di quella strage è stato con- dannato nel processo sulla morte di 23 cittadini italiani uccisi nel quadro del cosiddetto Plan Condor. Perché questa giustizia tardiva? Quali complicità ci sono ancora da scoprire? «La giustizia italiana ha impiegato molto tempo per perseguire i criminali responsabili della Operazione Condor. Non tutti sono stati condannati, solo alcuni, perché il lavoro era estremamente difficile. Non tutti erano disposti a testimoniare. I governi di Argentina, Cile, Uruguay, Paraguay, Brasile, hanno messo numerosi paletti legali ai giudici italiani, soprattutto nell’accesso alle informazioni. Non so se si può par- lare di complicità ancora da scoprire, ma è chiaro che in Argentina, Cile, Uruguay, Paraguay e Brasile, indulti e amnistie hanno reso difficile l’accertamento della verità. Per esempio, si è evitato il ricorso al Tribunale penale internazionale per le violazioni dei diritti umani che poteva giudicare i criminali. Ma almeno c’erano i processi in Italia, più simbolici che reali, e ci sono state condanne». Pensi che ancora valga la pena raccontare storie come queste? Significa fare memoria viva, non memoria del passato ma memoria di oggi. Sei d’accordo? «Ho sempre creduto e sono convinto che sia importante preservare la memoria storica: è una questione critica per evitare che la storia si ripeta. Come scrittore insisto a narrare attraverso la finzione ciò che la storia ufficiale non racconta. Lo vivo come un dovere. E io proseguo in questa direzione». Come la racconteresti a un ragazzo di oggi la storia di persone che vanno a morire per difendere una idea come quel progetto coraggioso e alto di Allende? «Quei giorni, quegli anni, li ricordo come intensamente felici. Perché essere disposti a dare tutto per una giusta causa, anche se sei molto giovane, è qualcosa che ti offre la migliore ragione per vivere. E ti rende contento, onesto, generoso, intelligente per quella coesistenza creativa. Non c’è nulla di triste o patetico di come eravamo noi giovani degli anni Sessanta e Settanta. Siamo stati normali giovani atleti, ci è piaciuto il rock, le feste, i balli, ma nella partecipazione sociale eravamo seri e abbiamo dato tutto. Questo ci permette di essere orgogliosi di quello che abbiamo fatto, è il nostro contributo per rendere la società più giusta e libera. È vero, siamo stati sconfitti, ma la nostra vocazione per la giustizia sociale rimane intatta, invariata». "Una generazione scomparsa" Daniele Biacchessi Editoriale Jaca Book Jaca Book
Post • Elemento salvato in Alberto Panaro
Elemento salvato dal post di Daniele Biacchessi

sabato 15 aprile 2023

IN MEMORIA DI GIANNI RODARI

 

immagine
In memoria di Gianni RODARI, morto a 60 anni il 14 aprile 1980. Giornalista, scrittore, pedagogista, poeta. Non sto a fare il conto dei suoi libri, che sono tradotti in tutte le lingue. Dico che secondo me molte sue poesie "per bambini" hanno la virtù prodigiosa di dire cose profonde con una forma semplice. Ad esempio: Il cielo è di tutti Qualcuno che la sa lunga mi spieghi questo mistero: il cielo è di tutti gli occhi di ogni occhio è il cielo intero. È mio, quando lo guardo. È del vecchio, del bambino, del re, dell'ortolano, del poeta, dello spazzino. Non c'è povero tanto povero che non ne sia il padrone. Il coniglio spaurito ne ha quanto il leone. Il cielo è di tutti gli occhi, ed ogni occhio, se vuole, si prende la luna intera, le stelle comete, il sole. Ogni occhio si prende ogni cosa e non manca mai niente: chi guarda il cielo per ultimo non lo trova meno splendente. Spiegatemi voi dunque, in prosa od in versetti, perché il cielo è uno solo e la terra è tutta a pezzetti. E ancora: Promemoria Ci sono cose da fare ogni giorno: lavarsi, studiare, giocare, preparare la tavola, a mezzogiorno. Ci sono cose da fare di notte: chiudere gli occhi, dormire, avere sogni da sognare, orecchie per non sentire. Ci sono cose da non fare mai, né di giorno né di notte, né per mare né per terra: per esempio, la guerra. Voglio anche ricordare che dal 1950 diresse un giornalino per ragazzi, "Il Pioniere", e che il suo "Manuale del Pioniere" attirò, chissà perché, i fulmini del Vaticano, che lo definì "diabolico". In effetti questo misto ineguagliabile di semplicità e profondità, serietà e fantasia, fanno davvero pensare a doti "diaboliche": un diavolo buonissmo, quasi un angelo...
Post • Elemento salvato in Alberto Panaro
Elemento salvato dal post di Alberto Panaro


martedì 28 dicembre 2021

"STONER" (1965) di John Williams - recensione di Chiara Riva

 

📚 L’ultima recensione dell’anno la voglio dedicare a "Stoner" (1965), dello scrittore americano John Williams.
Williams ha scritto solo quattro romanzi (tra l’altro del suo primo, col senno di poi, non fu mai orgoglioso), con ambientazioni e temi molto diversi tra loro.
"Stoner" deve il suo titolo (proposto a Williams dall’editore) al cognome del protagonista, William Stoner: è il racconto della sua vita, dalla nascita nel 1891 alla morte nel 1956.
Vita assolutamente ordinaria di un uomo, di umilissime origini, che viene iscritto alla facoltà di agraria dal padre contadino con grandi sacrifici economici della famiglia e, scoprendo un improvviso e inaspettato amore per la letteratura che gli si rivela a lezione in una scena descritta come un’epifania, diventa professore universitario.
✒ Ma… c’è un ma, perché nonostante le premesse di quello che sembra il racconto di un considerevole avanzamento sociale, l’esistenza di Stoner è quella di un uomo assolutamente ordinario, anzi, passatemi la licenza del termine pop, un po’ sfigato, nell’accezione sociologica del termine. Il suo matrimonio è un fallimento, il rapporto con la figlia viene rovinato dall’ostile ingerenza della moglie, la sua carriera universitaria (e anche l’unico sincero amore della sua vita) vengono ostacolati dal direttore del dipartimento di Inglese, di cui Stoner ha bocciato un protetto.
🧑‍🎓Stoner vive nell’ambiente universitario ed è lì che dà tutto se stesso; nel romanzo l’autore fa dire a un personaggio che l’università è un rifugio per i non idonei al mondo, e lo stesso Williams in un’intervista lo definisce un microcosmo come lo erano i monasteri del medioevo in cui possono vivere ed esprimersi e studiare ciò che importa veramente le persone insofferenti ai finti valori che regolano il mondo di fuori.
In realtà questo parallelismo, e Stoner lo scopre presto, non sta in piedi, perché anche l’università è un sistema, e un sistema dove entra la corruzione. Anche lui, volente o nolente, appartiene al mondo.
🏆Eppure… eppure in questo personaggio apparentemente grigio brilla una luce che lo rende a suo modo eroico, e rende la sua vita – e questa è la vera, squisita bellezza del romanzo – interessante e degna di diventare materia di un romanzo. Perché al suo interno si addensano molti significati, pieni dell’amore per la letteratura che conferisce dignità e valore a quest’uomo e al suo lavoro; e leggendo la scrittura semplice e solida di Williams in cui vicende normalmente banali si rivelano piene di suspence ed emozione, si percepisce come questa sia nello stesso tempo la profonda convinzione del suo autore, lui stesso docente universitario oltreché scrittore.
🤓Stoner è un uomo di una coerenza ed onestà intellettuale che forse si potrebbe quasi faticare a comprendere in un mondo come quello di oggi, in cui anche il sapere puro si contamina con altri interessi, ma che proprio per la sua rarità è degna di ammirazione.
È l’incarnazione dell’amore per la letteratura, “per il mistero della mente e del cuore che si rivelano in quella minuta, strana e imprevedibile combinazione di lettere e parole di neri e gelidi caratteri stampati sulla carta”.
E questo amore lo incarna all’ennesima potenza nella descrizione della sua fine. Emozionante e commovente da brividi.
PS. Mi verrebbe da ringraziare @Giulia Ciarapica e il webinar di Writers and Readers in occasione del quale ho sentito parlare del romanzo in termini entusiasti e mi ha ispirato talmente tanto che il giorno dopo sono corsa a comprarmelo!
E mi verrebbe anche da dedicare il libro a tutti i professori, ai bravi professori (non tutti, ovviamente!) che ho avuto e a tutti gli insegnanti che fanno il loro lavoro per passione 😊
Nessuna descrizione della foto disponibile.
1

PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI PAOLO BERIZZI "E' GRADITA LA CAMICIA NERA"

venerdì 3 dicembre 2021

VOGLIO SOLO TORNARE A STUDIARE #FREEPATRICK - di Marco Vassallotti - people - storie

Il 7/12 si terrà un'udienza che potrebbe risultare definitiva e inappellabile. Patrick Zaki potrebbe subire una condanna dai 6 ai 25 anni per accuse di terrorismo del tutto infondate. Intanto da 22 mesi è detenuto in condizioni vergognose da un regime che continua a nascondere la verità su Giulio Regeni.

Purtroppo l'Italia continua a trafficare in armi con questo regime dittatoriale.

Oggi c'è stato un presidio a Monza cui abbiamo partecipato.

CQSASD   













martedì 30 novembre 2021

BRUGHERIO - FILMFESTIVAL "NEL NOME DELLA TERRA" (gli occhi del cinema sull'uomo e l'ambiente) - dal 30/11/2021 al 6/12/2021




















vedi tutti i dettagli qui:

 http://www.sangiuseppeonline.it/news/brugherio-filmfestival---nel-nome-della-terra


 

IL PROGRAMMA - FILM E DOCUMENTARI

 

Martedì 30/ NOV ore 21.00
FORUM d'apertura - LAUDATO SI'
sei anni dopo

 

Mercoledì 01/ DIC ore 21.15
RAMS - STORIA DI DUE FRATELLI E OTTO PECORE
di Grímur Hákonarson, Islanda 2015, 92 min

 

Giovedì 02/ DIC ore 15.00
SEMINA IL VENTO
di Danilo Caputo, Italia, Francia, Grecia 2020, 91 min

 

Giovedì 02/ DIC ore 21.15
ANTROPOCENE - L'EPOCA UMANA
di Jennifer Baichwal, Edward Burtynsky, Nicholas de Pencier, Canada 2018, 87 min

 

Venerdì 03/ DIC ore 15.00
I VOLTI DELLA VIA FRANCIGENA
di Fabio Dipinto, Italia 2016, 51 min

 

Venerdì 03/ DIC ore 21.15
NEL NOME DELLA TERRA
di Edouard Bergeon, Francia 2019, 103 min

 

Sabato 04/ DIC ore 17.00
GENESIS 2.0
di Christian Frei, Maxim Arbugaev, Svizzera 2018, 113 min

 

Sabato 04/ DIC ore 19.00
GOD SAVE THE GREEN
di Michele Mellara, Alessandro Rossi, Italia 2013, 75 min

 

Sabato 04/ DIC ore 21.15
LA DONNA ELETTRICA
di Benedikt Erlingsson, Francia, Islanda, Ucraina 2018, 101 min


Domenica 05/ DIC ore 15.30
SULLE ALI DELL'AVVENTURA
di Nicolas Vanier, Francia 2019, 113 min

 

Domenica 05/ DIC ore 18.30
I AM GRETA - UNA FORZA DELLA NATURA
di Nathan Grossman, Svezia 2020, 97 min

 

Domenica 05/ DIC ore 21.15
CATTIVE ACQUE
di Todd Haynes, USA 2019, 126 min

 

Lunedì 06/ DIC ore 18.00
WATERMARK - L'ACQUA E' IL BENE PIU' PREZIOSO
di Jennifer Baichwal, Edward Burtynsky, Canada 2014, 92 min

 

Lunedì 06/ DIC ore 21.15
TERRA MADRE
di Ermanno Olmi, Italia 2009, 78 min


giovedì 25 novembre 2021

Nessun profitto sulla pandemia. Tutti hanno diritto alla protezione dal COVID-19

Nessun profitto sulla pandemia. Tutti hanno diritto alla protezione dal COVID-19

FIRMA ORA! Questa è un' INIZIATIVA DEI CITTADINI EUROPEI , Nessun profitto sulla pandemia. Tutti hanno diritto alla protezione dal COVID-19.

Liberainformazione - Monza, iniziative in memoria di Lea Garofalo | Liberainformazione







Libera sulle iniziative di Monza in memoria di lea Garofalo:  


Liberainformazione Monza, iniziative in memoria di Lea Garofalo | Liberainformazione

25/11/2021 ANCHE A S.ALBINO UNA PANCHINA ROSSA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

Se siete in una situazione di pericolo telefonate al 1522 (servizio delle Forze dell'ordine disponibile 24 h. su 24).

vedi anche https://www.raicultura.it/speciali/giornatainternazionaleperleliminazionedellaviolenzasulledonne


Anche a S.Albino una panchina rossa. Bene.

Dispiace fare polemica anche in questa giornata. Ma non sarebbe stato meglio coinvolgere la cittadinanza ed in particolare i bambini delle scuole? Un'altra occasione persa.

CQSASD






giovedì 8 luglio 2021

GRUPPO DI LETTURA SAN FRUTTUOSO E SCAMBIO LIBRI DI SANT'ALBINO: INIZA UNA COLLABORAZIONE NEL NOME DI LEA GAROFALO

Ieri sera come patto di collaborazione SCAMBIO LIBRI  di Sant'Albino siamo stati invitati a San Fruttuoso dal locale GRUPPO DI LETTURA.  Due patti accomunati dalla passione per la cultura e dal desiderio di promuovere educazione e relazioni positive nelle nostre comunità periferiche spesso messe a rischio da degrado e carenza di politiche culturali e sociali adeguate.














L'ipotesi di collaborazione si è subito concretizzata in un progetto comune. Noi abbiamo regalato al gruppo di lettura un libro sulla vicenda di Lea Garofalo, vittima della  n'drangheta i cui resti vennero ritrovati proprio a San Fruttuoso e che è ricordata nel parco della Boscherona da un orto e giardino didattico intitolato al suo nome. Il Gruppo di lettura ha accolto di buon grado la proposta e da settembre lavoreremo assieme ad una serie di iniziative mirate a coinvolgere la cittadinanza e soprattutto i giovani.

  Grazie di cuore alle "colleghe" del Gruppo di Lettura di San Fruttuoso!























ed ecco un articolo sull'Orto - Giardino intitolato a Lea.






Monza, inaugurato l’orto intitolato a Lea Garofalo

Milano, 30.5.2016
 
E’ stato inaugurato sabato a Monza, al Parco della Boscherona, l’orto e il giardino didattico intitolato a Lea Garofalo. Il progetto è stato voluto dal sindacato pensionati territoriale Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil ed è stato realizzato insieme all’associazione Libera e al Comune di Monza. Il Comune ha messo a disposizione un terreno che i pensionati hanno poi coltivato in parte a orto e in parte a giardino. Chi visiterà la realizzazione avrà anche modo di conoscere la storia di Lea Garofalo. Lea fu una una collaboratrice di giustizia e vittima della ‘Ndrangheta italiana. Venne uccisa nel 2009 a Milano perché aveva rivelato gli affari malavitosi della sua famiglia e di quella del suo compagno. Il corpo venne poi bruciato nel quartiere San Fruttuoso di Monza. Non molto lontano dal Parco della Boscherona.
L’orto e il giardino botanico saranno quindi un’occasione in più per riflettere sul valore della legalità e sulle mafie che, purtroppo, si stanno infiltrando anche nel nostro territorio. “Obiettivo di quest’iniziativa è mantenere vivo nel tempo il sacrificio di Lea Garofalo – ha detto il segretario generale della Fnp Lombardia, Marco Colombo,  durante la cerimonia di inaugurazione -. Una storia di ribellione e coraggio, di rottura con l’omertà per restituire dignità, verità e giustizia”. “Ci dovremo impegnare come organizzazioni sindacale con i nostri attivisti, collaboratori e cittadini – ha aggiunto – a sostenere questo progetto accompagnato nel tempo. Il mio augurio è che resista nel tempo, più delle targhe, perché può e deve essere un ricordo vissuto e partecipato”.
 



BUONE PRATICHE: A PAVIA SPORTELLO GRATUITO DI PSICOLOGIA DOMICILIARE E DI QUARTIERE


Una pratica da imitare: 

 https://comitatoquartieresantalbino.blogspot.com/2021/07/buone-pratiche-pavia-sportello-gratuito.html

ULTIMI ARTICOLI PUBBLICATI

Cerca nel blog