Alla memoria dello scrittore cileno Luis SEPÚLVEDA, morto a 70 anni il 16 aprile 2020 in Spagna, a Oviedo, per coronavirus. Nipote di un anarchico rifugiato in Cile per sfuggire alla condanna a morte, guerrigliero in Bolivia con l’ELN, membro della Guardia del Corpo del Presidente Allende, arrestato e torturato dopo il golpe di Pinochet, rinchiuso per sette mesi in uno stanzino in cui non poteva nemmeno stare in piedi, così come arrestata fu la moglie Carmen Yañez, liberato in seguito a una campagna di Amnesty International, nuovamente arrestato e condannato all’ergastolo, pena poi commutata in otto anni di esilio, sempre per una campagna di Amnesty; in partenza per la Svezia, da cui aveva ottenuto l’asilo politico, fuggì e passò per diversi paesi dell’America Latina, combatté ancora in Nicaragua, nel 1979 emigrò in Europa, dal 1982 al 1987 lavorò su una nave con Greenpeace; tornò in Cile nel 1989. ma dal 1996 risiedette in Spagna. Sposò giovane la poetessa Carmen Yañez, si persero di vista durante gli anni dell’esilio, divorziò, per poi risposarsi una seconda volta, definitivamente, con lei… fino alla morte. E’ incredibile, vista la vita avventurosa ed errabonda, che abbia dato vita a così tanti libri (una trentina), che ebbero molto successo, perché scritti con un tono suggestivo e fiabesco. Dal primo, “Il vecchio che leggeva romanzi d’amore” (1989), ai noir (“Il nome da torero”, 1996), alle fiabe - “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”, 1995, da cui Enzo D’Alò trasse un film di animazione nel 1998, “Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico”, 2012 - fino all’ultima opera, “Storia di una balena bianca raccontata da lei stessa”, 2018.
Ecco una poesia dedicata a lui da Carmen Yañez, la donna sposata due volte… fino alla morte.
Para Luis Sepúlveda
Ignorantes de la luz que circundaba la inocencia
éramos tan felices amor mío
con el calor de nuestras manos juntas
cruzando todos los caminos
y riéndonos de los obstáculos de piedra o granizo
que nos intentaban parar esa carrera irresponsable de la felicidad.
Éramos tan felices
y no nos enterábamos de la dimensión de la vida.
De la invisible amenaza, de la larga sombra del miedo,
no lo sabíamos nosotros, irreverentes.
Amándonos con proyecciones de futuro.
Hoy ya no pienso más allá de mañana cuando espero
tu prueba de vida dicha por otros.
Per Luis Sepúlveda
Ignoranti della luce che circondava l’innocenza
eravamo così felici amore mio
con il calore delle nostre mani assieme
attraversando tutte le strade
e ridendo degli ostacoli di pietra o grandine
che cercavano di fermarci quella irresponsabile corsa della felicità.
Eravamo così felici
e non ci accorgevamo della dimensione della vita.
Della minaccia invisibile, della lunga ombra della paura,
non lo sapevamo noi, irriverenti.
Amandoci con previsioni di futuro.
Oggi non penso più oltre domani quando aspetto
la tua prova di vita raccontata da altri.